La gatta morta, la chica loca e la cessa

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No, vi giuro non è una recensione del film di Sorrentino: ho visto in questa settimana “Parthenope”, “Fino alla fine” e la serie “OMISSIS - Qui non è Hollywood” e ho riflettuto su questi tre personaggi femminili visti tre da uomini: Paolo Sorrentino, appunto, Gabriele Muccino e Pippo Mezzapesa. 

Li sintetizzo brevemente come avrei fatto in una scheda redazionale televisiva. 

Parthenope 

Nome: Parthenope Di Sangro 

Biografia: Se l’avesse conosciuta Gianni Boncompagni avremmo avuto una versione diversa di “T’appartengo” ma lei giura solo l’arcivescovo: non vuole essere una Lolita ma una antropologa perché è Bella&Brava. La tipica stronza che non ti fa copiare, che si mette una matita in un accrocchio informe di capelli e sta bene lo stesso. Cammina come una pantera, fuma come un secondino, da adulta è interpretata da Stefania Sandrelli che fa Stefania Sandrelli come in film di Muccino: ride e guarda nel vuoto. 

Parthenope è l’amica che ti regala un foulard vintage per il tuo compleanno. Se lo indossa lei sembra una francese che ha appena avuto un orgasmo, tu sembri la capolista della graduatoria regionale degli insegnanti di religione cattolica. Lei lo sa: “Tanti auguri, ti sta benissimo!”

Che belva si sente: mezza sirena e mezza gatta morta

Tallone d’Achille: Riesce a cenare solo guardando Lilli Gruber 

Mai senza: Bikini 

Citazione preferita: “Io non so niente ma mi piace tutto”: le piace soprattutto fumare

Film preferito: The Dreamers 

Sabrina 

Nome: Sabrina Misseri, vista da Pippo Mezzapesa

Biografia: Ovviamente questa è la Sabrina Misseri immaginata da sceneggiatori e regista, non la persona giuridica. La sua trasposizione televisiva è completamente piatta: pensa solo a Ivano e alla Nutella. Mossa da bieca gelosia per la cugina magra e bionda, la uccide prima che le rubi Ivano. Non c’è introspezione, Sabrina è il droide protocollare di Stanis. Dopo aver visto le puntate della serie, la curiosità è tutta per Giulia Perulli e la sua bravura, perché il personaggio di Sabrina non lascia domande irrisolte, non fa riflettere ed è la cattiva Disney, rassicurante e riconoscibile. 

Che belva si sente: Quella che piace a Ivano

Tallone d’Achille: Ivano 

Mai senza: Nutella 

Canzone preferita: una di Ivano Fossati 

Film preferito: “Viaggi di nozze”. Lei Jessica, lui… Ivano. 

Sophie 

Nome: Sophie Ristuccia.  

Biografia: Di lei Gabriele Muccino non dice assolutamente nulla: perché fare un minimo di introspezione sul personaggio se puoi passare il tempo a girare due versioni (inglese e italiana) dello stesso brutto film? 

Di lei sappiamo che è una ex pianista californiana che lavora da Starbucks e che ha tentato il suicidio. 

Sophie è arrivata in Italia sognando The White Lotus ma ha passato tutta la sua vacanza tra catacombe e sarcofagi, trascinata contro la sua volontà dalla sorella rompicoglioni Rachel. Non si è fatta quindi nemmeno una foto decente per Instagram. Il giorno prima di tornare negli Stati Uniti, le due arrivano a Palermo per visitare un’altra cattedrale, ma Sophie è piena rasa e insiste per andare al mare. Rachel accetta, pur ponendo un limite: “solo mezz’ora.” Approfittando della libertà concessa, Sophie si allontana verso gli scogli, dove avrà un incontro inaspettato con un bono siciliano la sua simpatica compagnia di amici pregiudicati. 

Istintiva e vacua come solo un sagittario può essere, cerca in tutti i modi di terminare la notte brava al cimitero o al commissariato, pur non riuscendoci. Il film si chiama “Fino alla fine” perché lo spettatore si domanda se davvero deve rimanere lì fino alla fine o è meglio alzarsi. Spoiler: alzatevi. 

Che belva si sente: Barboncino con ADHD, disturbo da deficit di attenzione

Tallone d’Achille: La cattedrale di Palermo 

Mai senza: Contanti 

Citazione preferita: “La vita è il risultato delle scelte che facciamo”: scegliete di vedere un altro film 

Film preferito: “Ricordati di me” di Gabriele Muccino, con sua zia Valentina Ristuccia. Valentina, non ti abbiamo mai dimenticata. 

N.B. Questa newsletter arriverà a cadenza irregolare e senza una linea editoriale precisa.